MEDITAZIONE LETTURE DOMENICA 21 SETTEMBRE 2014

 

 

Il pane dal Cielo, quello vero, è Gesù., la Sua Parola e il Suo Corpo. Nel Vangelo di oggi Gesù ribadisce “ Non datevi da fare per il cibo che non dura,  ma per il cibo che rimane per la vita eterna…”(Gv 6,27)

 

Anche nel Vangelo di Luca 4,4  Gesù ribadisce “Non di solo pane vivrà l’uomo…”

 

Anche in previsione dell’EXPO,  che si terrà sul filo del tema “Nutrire il pianeta”,  la Chiesa ha voluto inserirsi con un suo padiglione. Certamente non sarà soltanto il pane materiale scopo della partecipazione, ma tutto ciò che opera l’uomo e che l’uomo sarebbe tenuto a fare per proteggere e  custodire il  pianeta. Il pianeta, insieme all’umanità custodisce tesori ma trattiene anche povertà che i popoli insieme dovrebbero impegnarsi a superare. Ad esempio, oltre  l’insicurezza nutrizionale, la insufficiente scolarità e sviluppo cognitivo, la marginalità, le esclusioni, la schiavitù e il traffico umano, la privazione della libertà personale, e su tutto la scarsa attenzione alla salvaguardia della salute per insufficiente  attenzione ambientale.

 

Se poi vogliamo porci di fronte ai problemi con attenzione prioritaria all’uomo, il lavoro è uno dei pilastri su cui si fonda la dignità umana. L’apostolo Paolo, che per sostenersi nelle vitali necessità ha sempre lavorato,  nella 2 lettera ai Tessalonicesi 3,10 si esprime in modo lapidario sull’argomento “Chi non vuol lavorare neppure mangi” Naturalmente le persone non possono aspettare che il lavoro si presenti magicamente a necessità e richiesta. Ma e la solidarietà di un popolo, insieme operatori economici e lavoratori condividendo fatiche e  rischi , potranno arrivare a generare quel circuito virtuoso che darà soddisfazione agli uni e agli altri. Condividere il lavoro è come dire condividere il pane.  Così come Gesù  insegnò ai discepoli  quando si rese conto che la folla che lo aveva ascoltato fino a sera, era affamata. Egli disse: (Mt 14,16) “…..voi stessi date loro da mangiare”

 

Gesù assicura che il Padre dà cose buone a chi gliele domanda e raccomanda a chi si ritiene figlio di tale Padre di fare altrettanto.