LA FAMIGLIA: UN PROBLEMA DI CIVILTA’



In preparazione del VII incontro mondiale delle famiglie  e l’incontro con il Santo Padre, si è svolto a Milano il 23 novembre al Centro Congressi Palazzo delle Stelline, a cura del Centro Culturale di Milano CMC il convegno “Famiglia, inizio e opera per la società”.

 


Riprendiamo alcuni concetti espressi  da Massimo Cacciari, che sono sembrati più idonei a convertire i recalcitranti a fare famiglia.

  • FAMIGLIA COME RELAZIONE STABILE, NORMATA, oggetto di Legge, giuridicamente riconoscibile, che assume valore collettivo.
  • Utile soprattutto al proprio paese per la continuazione della specie e culturalmente per la salvaguardia delle rispettive radici in cui ogni popolo affonda
  • Organismo influente perché dalle famiglie dipende il tipo di società che si costituisce, quindi scelta di civiltà per la comunità
  • La crisi culturale e sociale della famiglia avrebbe origine dal concetto erroneo che dell’istituto familiare hanno i cittadini
  • Poiché presuppone una scelta, il legame coniugale è evento di libertà

La Fondazione Emmaus dispone di svariati appartamenti in località incantevole a Maccagno, riva lombarda Lago Maggiore, nei pressi di Luino.

Per chi non conosce la zona è una sorpresa accorgersi del cielo limpido e delle luminose giornate di sole anche di inverno e delle romantiche stellate notturne. I nostri appartamenti sono studiati per offrire una confortevole sistemazione a prezzi accessibili: l'assenza di barriere architettoniche, gli ascensori e locali riscaldati consentono a disabili ed anziani di trovarsi a proprio agio.

 

Un lavoro a servizio dell'uomo

Giovanni Paolo II, uomo di Dio e uomo del lavoro

Messaggio dell’Arcivescovo Dionigi Tettamanzi, in occasione della Veglia per il Lavoro 2011

Educhiamoli alla fatica

Dice il Presidente della ConfArtigianato che serve una rivoluzione culturale che educhi i giovani al lavoro, alla fatica, che faccia capire che i mestieri manuali costano sudore, ma danno grandi soddisfazioni.

In un periodo di crisi economica come l’attuale, con molte aziende che si vedono costrette a licenziare i loro dipendenti, esistono realtà che non riescono a reclutare lavoratori manuali perché si è diffuso tra i giovani il disvalore della manualità come se certi lavori fossero di serie B.

A proposito di emergenza educativa

Sarebbe utile, in tempi in cui tanto si parla di “emergenza educativa”, di offrire ai Centri Culturali e loro iscritti, un luogo dove incontrarsi, dialogare anche tra differenti identità culturali, confrontarsi, collaborare per promuovere iniziative utili alla coesione sociale, all’educazione dei più giovani, senza togliere nulla alle sedi periferiche, anzi arricchendole con iniziative nate dall’emulazione e dal supporto di quanti si applicano all’educazione, in primo luogo i genitori, poi gli insegnanti, gli educatori in genere sia laici che degli oratori.

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